Ti vuoi far fa na fò
Ti vuoi far fa na fò
Da me fattela far bellezza mia
Io son venuto qua
Tu metti a fuoco qua
Fatti fo fatti fo
fatti fotografar.

“Tracce? Sono le vite passate da lì, i corpi, le parole, i racconti, tutto un groviglio di incontri tanto intensamente vissuti quanto rapidamente perduti. Una volta filmata, la città diventa testo, ipertesto persino, raccolta al tempo stesso di tutte le storie possibili nelle città e lessico di tutte le parole scambiate.”

Jean-Louis Comolli, Voir et pouvoir (Vedere e potere), 2004

C’è un pistolero,
ci sono i camerieri,
la ragazza nel saloon,
c’è quella provocante,
quello che si fa la passeggiata giù ai Sassi,
l’uomo in frack,
San Valentino,
il ragazzo e la ragazza nudi abbracciati che si baciano,
ci sono i massari.
I Massari sono quelli che comandano le grosse aziende.

“L’Invisibile: è ciò che esiste senza essere ancora reperibile. Ciò che non è diventato sguardo, che non è diventato spettacolo; e, per esempio, ciò che passa, che è passato, che non smette di passare, il tempo e il suo corteo di fantasmi, il flusso temporale che rende ogni città un intreccio di movimenti, il luogo di tutti i luoghi e il tempo di tutti i tempi: passaggio.”

Jean-Louis Comolli, Voir et pouvoir (Vedere e potere), 2004

Matera, città dei Sassi. Una storia di allontanamento degli abitanti dal centro alle nuove periferie. La nostra volontà di narrazione dei luoghi diventa evidente, la diversità dei quartieri ci suggerisce il peso degli spazi: la stazione senza treni, il quartiere di campagna, la periferia urbana, il centro storico, i nuovi abitanti e i vecchi abitanti, il tema della capitale della Cultura. La camera indietreggia di un altro passetto, le figure spesso si spostano al lato dell’inquadratura, dietro il soggetto non succede quasi mai nulla, o non succede mai nulla di rumoroso, tranne quando volutamente inseriamo un suono che viene da altri luoghi: il treno dove non passano treni, le urla di gioia della piazza quando viene a conoscenza della nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, in una serie di inquadrature all’interno di quelle parti dei Sassi ancora abbandonate, il rumore dei martelli pneumatici su inquadrature di cantieri che presto diventeranno B&B. Il lavoro, di 13 minuti, è un avvicinamento al centro storico della città. Lo spazio e il paesaggio prendono sempre più peso, il suono fuori campo diviene componente fondamentale.

“Abbiamo esplorato Matera, cercando di conoscerla e comprenderla attraverso gli incontri che si sono succeduti nel tempo con i suoi abitanti. Abitanti stanziali, turisti, nuovi abitanti, vecchi abitanti ritornati in città per ricordare i luoghi della propria giovinezza. Ne abbiamo ripreso i volti in un guardarsi reciproco di qualche minuto. Abbiamo costruito una composizione filmica che prova a restituire la complessità e molteplicità delle tante Matera che in questo percorso abbiamo conosciuto.”

Volti e corpi, forme di vita che producono e agiscono spazi, teatro di atti di presenza e resistenza.

VideoRitratti da Matera è un cortometraggio, sviluppato in quattro mesi attraverso diversi attraversamenti ed immersioni in alcuni quartieri della città. Il risultato, raccolta di un centinaio di volti e altrettanti luoghi, mostra una visione, un racconto e un particolare sguardo su questa città. VideoRitratti da Matera riflette criticamente sulle contraddizioni e le trasformazioni presenti e passate di un luogo che, in vari momenti della sua storia ha subito violenti cambiamenti, in cui i suoi abitanti hanno sofferto rotture e separazioni con il proprio modo di abitare e che ora si prepara ad un nuovo cambiamento diventando capitale europea della cultura.

Prodotto da L’Ambulante
per Nessuno Resti Fuori – Festival di teatro, città e persone

ITA / 2016 / 12 min.

Concept: L’Ambulante
Camera e montaggio: Gaetano Crivaro, Margherita Pisano
Suoni: Margherita Pisano
Canto: Nunzio Vincenzo Lafasanella
Musica finale: Piero Abitante
Racconto finale: Francesco Paolo Rubino

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